SECONDA CLASSE
Seconda classe è un’indagine sul tema della ricchezza, del lusso e della sua esclusività. È il nuovo spettacolo di Controcanto Collettivo, compagnia romana nata 2011 come prosecuzione di un percorso laboratoriale guidato da Clara Sancricca e che anno dopo anno sta conquistando la scena teatrale italiana portando in scena, con un linguaggio essenziale e raffinato, narrazioni originali e profonde sull’umanità.
In collaborazione con Fondazione Piemonte Dal Vivo.
CREDITI:
Drammaturgia originale: Controcanto Collettivo
Idea e regia: Clara Sancricca
Con: Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
Assistente alla regia: Elena Contrino
Scenografia: Michelle Paoli
Disegno luci: Martin Emanuel Palma
Costumi: Moris Verdiani
Produzione: Teatro Stabile dell’Umbria
Durata: 70 minuti
Lo spettacolo prevede l’audiodescrizione nell’ambito del progetto Teatro No Limits, in collaborazione con il centro Diego Fabbri.
spettacoli audiodescritti
ridotto per non vedenti e ipovedenti, gratuito per l’accompagnatore
info: info@teatrodellaconcordia.it
prenotazioni entro le 48 ore dallo spettacolo
Seconda classe è un’indagine sul tema della ricchezza, del lusso e della sua esclusività. È il nuovo spettacolo di Controcanto Collettivo, compagnia romana nata 2011 come prosecuzione di un percorso laboratoriale guidato da Clara Sancricca e che anno dopo anno sta conquistando la scena teatrale italiana portando in scena, con un linguaggio essenziale e raffinato, narrazioni originali e profonde sull’umanità.
Che alcuni abbiano tanto e altri pochissimo o anche niente è un paradosso nel quale viviamo immersi al punto che saremmo pronti ad allibirci (taluni persino ad allarmarsi) di una sua possibile scomparsa. Questa secolare abitudine all’ingiustizia ha fatto sì che allo sforzo di sradicarla (che pure storicamente è esistito in buone teorie e spesso cattive pratiche) si sia preferito il tentativo di abitarla e, possibilmente, cavalcarla, ciascuno secondo i propri mezzi, gradini e possibilità. In quest’ottica, la desiderabilità di un bene non è legata solo alla sua natura, estetica o utilità, ma al desiderio e alla garanzia che quel bene resti privilegio di pochi, e l’allargamento ad altri della possibilità di goderne va a detrimento della sua desiderabilità. Il privilegio, insomma, per restare tale, deve essere “esclusivo” – ovvero escludente – e pertanto riservato a pochi. La prima classe esiste in funzione della seconda e senza la seconda non avrebbe un parametro per la propria ricchezza, perché il vero contenuto della ricchezza sembra essere prima di tutto la certezza – e l’inspiegabile sollievo che ne deriva – che altri abbiano meno.
“Si inizia una cena tra parenti: sono fratelli e cugini e uno di loro, esperto di comunicazione, racconta la enorme occasione di lavoro arrivata da un grosso imprenditore. Non voglio svelare altro, dico solo che poi, tra i parenti, non troverà nessuna solidarietà in termini di lotta di classe, né rabbia per il fatto che la società sia pensata gerarchicamente. Un’abitudine all’ingiustizia così radicata che la sua messa in discussione mi sembra fuori dagli orizzonti. C’è anche una questione morale, il capitalismo ha creato un orizzonte che si pensa l’unico possibile. Il protagonista scopre che nessuno è indignato quanto lui. E che anche la seconda classe ha una sua terza”. Clara Sancricca