La Giornata Mondiale del Teatro questโanno รจ giunta alla 63a edizione e per lโoccasione il messaggio รจ stato scritto da Theodoros Terzopoulos, attore, drammaturgo, regista, pedagogo e fondatore di Attis Theatre.

Puรฒ il teatro sentire il grido di aiuto che i nostri tempi stanno lanciando, in un mondo di cittadini impoveriti, rinchiusi in celle di realtร virtuale, trincerati nella loro soffocante privacy? In un mondo di esistenze robotizzate all’interno di un sistema totalitario di controllo e repressione in ogni ambito della vita?
Il teatro รจ preoccupato per la distruzione ecologica, il riscaldamento globale, la massiccia perdita di biodiversitร , l’inquinamento degli oceani, lo scioglimento delle calotte polari, l’aumento degli incendi boschivi e gli eventi meteorologici estremi? Puรฒ il teatro diventare parte attiva dell’ecosistema? Da molti anni il teatro sta osservando l’impatto dell’uomo sul pianeta, ma ha difficoltร ad affrontare questo problema.
Si preoccupa il teatro della condizione umana cosรฌ come si sta delineando nel XXI secolo, in cui il cittadino รจ manipolato da interessi politici ed economici, reti mediatiche e aziende che formano l’opinione pubblica? Dove i social media, per quanto la facilitino, sono il grande alibi della comunicazione, perchรฉ garantiscono la necessaria distanza di sicurezza dall’Altro? Un senso pervasivo di paura dell’Altro, del diverso, dello Straniero, domina i nostri pensieri e le nostre azioni.
Puรฒ il teatro fungere da laboratorio per la coesistenza delle differenze senza tenere conto del trauma sanguinante?
Il trauma sanguinante ci invita a ricostruire il Mito. E come dice Heiner Mรผller: โIl mito รจ un aggregato, una macchina alla quale si possono collegare macchine sempre nuove e diverse. Trasporta l’energia fino a quando la velocitร crescente farร esplodere il campo culturaleโ e, aggiungerei, il campo della barbarie.
I riflettori del teatro possono far luce sul trauma sociale e smettere di gettare un’immagine fuorviante su sรฉ stesso?
Domande che non ammettono risposte definitive, perchรฉ il teatro esiste e sopravvive grazie a domande senza risposta. Domande innescate da Dioniso, che attraversa il suo luogo di nascita, l’orchestra del teatro antico, e continua il suo silenzioso viaggio da profugo attraverso paesaggi di guerra, oggi, nella Giornata Mondiale del Teatro.
Guardiamo negli occhi Dioniso, il dio estatico del teatro e del Mito che unisce passato, presente e futuro, figlio di due nascite, da Zeus e da Semele, espressione di identitร fluide, femminile e maschile, iroso e gentile, divino e animale, in bilico tra follia e ragione, ordine e caos, un acrobata sul crinale tra la vita e la morte. Dioniso pone una domanda ontologica fondamentale: โQual รจ il senso di tutto questo?โ una domanda che spinge il creatore verso un’indagine sempre piรน profonda sulle radici del mito e sulle molteplici dimensioni dell’enigma umano.
Abbiamo bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilitร morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medioevo odierno.
Theodoros Terzopoulos
Tradotto dall’inglese: Roberta Quarta / Centro Italiano dellโInternational Theatre Institute