Roberto Mercadini in: “MOBY DICK”
Moby Dick non si può narrare, “sebbene molti abbiano tentato” (per citare Melville). Che può farne, allora, un narratore (e nel tempo d’una narrazione)? Può almeno far brillare alcuni frammenti incandescenti; far intuire, per sintesi, l’intera luce, l’intero calore del magma.
Crediti:
Di e con Roberto Mercadini
Prodotto da SILLABA
Distribuzione: Terry Chegia
Durata spettacolo: 90 minuti
Moby Dick non racconta una storia. Non è un romanzo. Forse neppure un libro. E un mostro che sta fra gli altri volumi scritti come il leviatano bianco sta in mezzo alle altre creature marine.
Moby Dick non si può narrare, “sebbene molti abbiano tentato” (per citare Melville).
Che può farne, allora, un narratore (e nel tempo d’una narrazione)?
Può almeno far brillare alcuni frammenti incandescenti; far intuire, per sintesi, l’intera luce, l’intero calore del magma.
Può dire: “sono come un palombaro che scende negli abissi. Trova Atlantide. Non può risalire portandosi Atlantide sulle spalle. Può riportare però qualche frammento (una moneta, un pezzetto d’anfora, un naso di statua). E poi dire: ‘guardate, questa non è Atlantide; è la prova che, là sotto, c’è Atlantide: andate a farci un giro, se vi capita.’ ”
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