PREMIÈRE
Première nasce dall’incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla fascinazione per questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento personale, che come bisogno comune.
Crediti:
Coreografia: Andrea Costanzo Martini
produzione: Balletto di Roma
Durata spettacolo: 90 minuti
Perché danziamo? Questa domanda sorge prima di ogni nuova creazione e la risposta arriva, mai completa, nei momenti più inaspettati: frammenti brevissimi, sbirciate brevi dentro una sensazione indefinibile. Momenti in cui ci rendiamo conto che esiste un senso più grande di noi, che siamo parte infinitesimale di un disegno cosmico vastissimo. Première nasce dall’incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla fascinazione per questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento personale, che come bisogno comune. Première celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno, dal più delicato al più selvaggio e feroce. Quale allineamento di stelle e pianeti ha permesso loro di essere qui su questo palcoscenico, pronti e disposti a sacrificare qualcosa per noi spettatori? Première ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra luci e ombre, come sotto i riflettori.
Specialmente alla luce degli avvenimenti legati alla pandemia, dopo una lunga pausa forzata, lontani dalle sale di teatro, è sorta spontanea la domanda: come tornare su un palcoscenico? Cosa ci spinge a esibirci, a farci guardare, ad esporci agli occhi del pubblico? Cosa diamo a vedere? E cosa, di noi, è impossibile nascondere quando siamo su un palcoscenico? Première diventa quindi un rito fatto di commossi e intensi applausi, unico punto di contatto degli artisti stessi con il pubblico a lungo mancato.
Première ha visto la sperimentazione di un’inedita modalità di “creazione a distanza” (CAD) tra autore e interpreti: da Tel Aviv, dove da tempo risiede, il coreografo Andrea Costanzo Martini ha infatti guidato i danzatori della compagnia “in remoto”; una vera e propria sfida creativa, dettata dalle necessità del nostro presente, che ha dato vita a nuovi principi di ideazione e realizzazione della danza e che finalmente oggi trova il suo naturale epilogo in presenza.
BALLETTO DI ROMA
La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso.
Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 62 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori.
L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al verticedella struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.
ANDREA COSTANZO MARTINI
Andrea Costanzo Martini è nato e cresciuto in Piemonte (Cuneo) dove ha cominciato i primi studi di danza contemporanea e balletto prima al centro di danza contemporanea Danzicherie di Cuneo e poi al Teatro Nuovo di Torino con Daniela Chianini. A 19 anni si trasferisce a Monaco di Baviera in Germania per frequentare l’Accademia di Balletto Heinz-Bosl Stiftung e nel 2004 riceve il suo primo ingaggio con la compagnia Aalto Staat Theater di Essen. Nel 2006 si unisce all’ensemble Batsheva e due anni dopo alla Batsheva Dance Company dove, oltre a ballare nei lavori di Ohad Naharin e Sharon Eyal, comincia a muovere i primi passi sia come Insegnante di Gaga che come Coreografo con il programma “dancer create” della Compagnia. Dopo quattro anni ottiene un ingaggio con il Cullberg di Stoccolma dove per due anni partecipa in lavori di Benoit Lachambre, Alexander Ekman, Crystal Pite, Jefta Van Dinter e Tillman O’Donnel. Con la compagnia crea un pezzo per sei uomini “For men only” che viene presentato al Moderna Dans Theater di Stoccolma e partecipa anche al programma “This empty stage an ocean” diretto da Debora Hay. Nel 2012 ritorna in Israele dove comincia a lavorare con la Inbal Pinto & Avshalom Pollack Dance e dove crea il solo “What Happened in Torino”, con il quale nel marzo 2013 riceve il
primo premio per Performance e Coreografia alla “International Stuttgart Solo Competition” e nell’ottobre del 2015 il premio del pubblico al Mas Danza Festival a Gran Canaria, Spagna. Da quel momento ha creato i lavori “Tropical”, “Voglio Voglia”, “Filthy Guilty”, “aaaaAAAAHHHH” e “TROP”,
con il supporto di enti come Pavillon Noir Aix-en-Provence, Tanzhaus Zürich, Lublin Centrum Kultury, Suzan Dallal Center Tel Aviv, NOD Turin, Tmuna Theater Tel Aviv, Hateiva Theater e Teatro Piemonte Europa. Nel 2016, oltre a numerose tournée internazionali con “TROP” e “What Happened in Torino”, crea il solo “Occhio di Bue”, il quale ottiene il secondo premio della giuria alla “International Jerusalem Choreography Competition”. A novembre 2016 presenta il nuovo duetto con Avidan Ben Giat intitolato “SCARABEO, gli angoli e il vuoto” a Tel Aviv nel contesto del Festival Curtain Up. Nel 2016 diventa inoltre artista associato dell’Associazione Culturale VAN. Nel 2018 crea, su commissione, “Arabesque d’emergenza” per il collettivo dei Dance Makers, “INTRO” per il Balletto di Roma e “Balera” per il Balletto Teatro di Torino. Comincia inoltre una collaborazione, sostenuta da BTT, Piemonte dal Vivo e Charleroi Danse, con la artista video Cindy Sechet per un duetto per un danzatore e telecamera “La camera du Roi”, che debutta a giugno 2019 al Festival InTeatro di Polverigi. Nel 2019 viene selezionato da TimeOut Tel Aviv come uno degli artisti da tenere d’occhio in Israele. Nel 2020 crea “Premiére” per il Balletto di Roma, produzione realizzata interamente online durante la pandemia; una prima versione è stata eccezionalmente trasmessa in streaming dal Teatro Quirino di Roma a dicembre 2020. Nel 2021 crea “PayPer Play”, un lavoro per il giovane pubblico. A dicembre 2021 presenta “Mood Shifters” al Festival Curtain Up di Tel Aviv, un lavoro intimo che vede tre danzatori che si interrogano sull’atto della performance. A marzo 2022 crea il lavoro “Wild thoughts” per la National Dance Company Wales. Il pezzo è entrato a far parte del repertorio della Compagnia e sta attualmente in tour nel Regno Unito. Parallelamente alla sua attività di coreografo e performer Andrea è un istruttore di Gaga e Improvvisazione al Gaga Center a Suzan Dallal (Tel Aviv) e al Vertigo Studio (Gerusalemme); inoltre tiene regolarmente workshops in Israele e in tutta Europa (Svezia, Regno Unito, Spagna, Italia, Germania, Francia, etc). È membro dell’Associazione Coreografi Israeliani e dal 2019 è artista associato di Piemonte Dal Vivo.
FABIANA PICCIOLI
Nata a Roma nel 1976, Fabiana si forma come danzatrice e si laurea in Filosofia all’Università La Sapienza (Roma). Ha proseguito la sua formazione di danza a Bruxelles per un anno e nel 2001 ha iniziato a lavorare come responsabile di produzione per il Romaeuropa Festival. Nel 2005 si trasferisce a Londra per entrare a far parte della Akram Khan Company come Direttore Tecnico e Lighting Designer. Nel 2013 diventa lighting designer freelance, collaborando con artisti internazionali in tutto il mondo. È più volte vincitrice del Premio Cavaliere dell’Illuminazione: nel 2013 con il lavoro “iTMOI”, nel 2017 con “Echi” e nel 2018 con “Eugene Onegin”. Ora ha sede a Roma.
Nel corso della sua lunga e proficua carriera ha lavorato a moltissime produzioni come lighting designer.
Di seguito una breve selezione: Rigoletto, Oliver Mears (Royal Opera House 2021) / Antigone & Tiresias, Guy Cassiers (Bobigny 2021) / Don Giovanni, John Fulljames (Greek National Opera 2020) / Don Juan, Johan Inger per Aterballetto, (Centre National de Chaillot 2020) / Ghost, Kim Brandstrup (New York City Center’s Fall for Dance Festival 2019) / Rite of Spring, Yang Liping Company (premiere@Shanghai Festival 2018) / Satori, Raul Reinoso Acanda (Acosta danza, La Havana, Cuba 2018) / Bahr, Mavin Koo per il National Ballet of Malta (La Valletta 2017) / IUANMI, Lali Ayguadè (Temporada Alta Festival Girona 2017) / Le Nozze di Figaro, Frederic Wake Walker (Teatro La Scala 2016) / Ophelia’s room, Katie Mitchell (Schaubune Berlin 2016) / Bayadere – The Ninth Life, Shobana Jeyasingh (Royal Opera House 2015) / Kin, Sanjukta Sinha (Mumbai 2015) / Dust, Akram Khan (English National Ballet (2014) / Breathe, Errol White (Edinburg Festival 2014) / We-Part, Paolo Mangiola per il Balletto di Roma (Civitanova Festival 2014) / GNOSIS, Akram Khan (Sadlers Wells 2010) / SVAPNAGATA FESTIVAL, Akram Khan and Nitin Sawhney (Sadlers Wells 2009). Nel 2022 ha lavorato alla “Sleeping Beauty” dello Stuttgart Ballet e ha all’attivo molte collaborazioni come ad esempio il Festival Dei Due Mondi di Spoleto, il Festival Savonlinna in Finlandia per lo spettacolo “Aida”, e molti altri.
Il primo progetto a cui ha lavorato in qualità di progettista illuminotecnico e scenografa è stato “Variations for Vibes Pianos and Strings”, produzione Akram Khan Company e London Sinfonietta Orchestra (2006). A seguire “Bahok” con le coreografie di Akram Khan. Nel 2015 inizia una proficua collaborazione con il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui e progetta luci e scenografie dei lavori “Harbour Me”, portato al Theatre du Chatelet a Parigi nel 2015, “Fall” (2015), “Qutb” (2016), “Requiem” (2017) e “Mermaid” (2017). Nel 2018 lavora a “Aimai-je un reve?” di Jeroen Verbruggen per il Balletto di Montecarlo e nel 2020 progetta le luci per “Isadora Now” per la Viviana Durante Company.
SHIRA WISE
Shira è una costumista israeliana che vive e lavora a Tel-Aviv, in Israele. Negli ultimi 15 anni ha disegnato costumi per decine di produzioni teatrali, di danza e operistiche, vincendo numerosi premi per le sue opere. Shira inizia i suoi studi teatrali presso l’Ecole internationale de théâtre Jacques Lecoq di Parigi, per poi approfondire la sua formazione presso la scuola di scenografia Rakefet Levi’s a Tel-Aviv. Shira è specializzata in costumi surreali e straordinari. Crede che un costume debba sentirsi, apparire e muoversi in un modo unico – solo allora può trasformare un performer in un personaggio e diventare parte significativa di una storia.